Elena Tortia | Bozza per “to walk a mile in other man’s shoes”

Bozza per “to walk a mile in other man’s shoes”
2019
Cartoline, collage, carta da parati
Cm 35×35

Pezzo unico, firmato, con autentica

Oggi tutto è facile: si manda un selfie, si mette un like, si usa l’autoscatto. Si digitalizza l’anima, si connette la reputazione. Che sguardo abbiamo verso il mondo reale se non, quindi, di solitudine? Questa riflessione mi ha portato a comporre un lavoro “cercando mi mettermi nei panni di qualcun’altro”, staccandomi dall’online e cercando un paradosso che richiedesse l’attenzione nell’osservare. L’opera è stata
diviso in due serie: ogni parte si focalizza su una reale corrispondenza cartacea fatta agli inizi del ‘900, la prima quella di un soldato, mentre la seconda della sua famiglia e futura sposa. Una sorta di albero genealogico delle comunicazioni riavvolto, sviluppando storie ed incontri in luoghi all’epoca lontanissimi. Le realtà quotidiane si intrecciavano su questioni di prima necessità e sopravvivenza. Eppure tutto questo sarà reale? Osservando le immagini ci si rende conto che sono state apportate modifiche, spostati e creati nuovi luoghi, costruite relazioni a volte bizzarre e fantasiose. Quanto ci piace e quanto siamo portati a intrufolarci nelle altre vite? I dettagli possono servirci a rendere vero ciò che apparentemente è portato dalla nostra mente? Ci serve così tanto capire la realtà? La pura osservazione si libera dal condizionamento esterno per diventare concreta e prendere il posto del banale.